Skip to main content

Un piano da mezzo miliardo per non dipendere più dal solo raccordo autostradale

In caso di blocco totale del raccordo La Spezia-Santo Stefano Magra il danno economico per la provincia sarebbe di 1.4 miliardi di euro all’anno con perdita di oltre 14mila posti di lavoro e aumenti di tempi di percorrenza del 40%. E’ lo scenario dello Studio Strategico Infrastrutture, finanziato da Ance La Spezia e dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale ed elaborato da Advisory del Centro Studi Confindustria con l’Università La Sapienza di Roma. Il documento, presentato quest’oggi, pone l’accento sulla centralità del ramo dell’A15 nella vita economica e sociale di tutto il territorio spezzino, senza il quale il comprensorio andrebbe incontro a una sorta di default economico negli scenari peggiori, ovvero di prolungata inutilizzabilità dell’arteria.

Per questo enti e comuni si sono già mossi per creare un’alternativa viabilistica: la Superstrada del Golfo tra le zone industriali di Vallegrande e di Arcola da collegare a una Cisa-Bis e al bypass di Santo Stefano Magra. “La Spezia è un’isola virtuale chiusa tra monti e mare che si raggiunge tramite un ponte da Est, ovvero proprio il raccordo autostradale da Santo Stefano Magra. Il venire meno di questo collegamento isolerebbe di fatto la città, una situazione che fa di noi un unicum in Italia. La bretella ha diverse vulnerabilità tra viadotti, gallerie e l’attraversamento di un fiume. Cosa succederebbe al tessuto economico se vi fosse un’interruzione? E quale sarebbe l’impatto sulla comunità locale?”. L’introduzione di Alberto Bacigalupi, presidente di Ance La Spezia.

“Abbiamo solo tre ponti sul Magra distribuiti su otto chilometri di asta fluviale non efficacemente collegati tra di loro – spiega Roberto Vallarino, ad di ITEC Engineering, a cui spetta il compito di spiegare nei dettagli i tre interventi -. La Superstrada del Golfo, dal costo di 172 milioni di euro, sono 4.8 chilometri tra la zona di Pomara a Vallegrande e la zona industriale di Arcola attraverso due gallerie intervallate da un viadotto. Abbiamo ipotizzato un tracciato il più lontano possibile dalle case. Con questo asset si arriverebbe a collegare Arcola direttamente al porto della Spezia. C’è poi la Variante della Cisa, costo 67 milioni di euro, ovvero 4.3 chilometri tra la zona industriale di Santo Stefano e Sarzana con tre rotatorie, quattro svincoli e un viadotto in area Corea. Servirebbero due pile sul fiume Magra per scavalcare l’autostrada. Infine il bypass di Santo Stefano che ha un costo ipotizzato di 30 milioni di euro, lungo 1.7 chilometri con due rotatorie di innesto, di cui una verso Aulla, e la ricostruzione del viadotto sull’A15. Non sarebbe visibile dall’abitato di Santo Stefano perché coperta da una cinta di verde”. Di questi lotti la Superstrada del Golfo rappresenta l’impegno maggiore dal punto di vista economico, ma anche l’infrastruttura fondamentale di tutto il progetto. “E’ necessaria indipendentemente da tutto. Il nome non ci piace e ci riserviamo di rivederlo – dice Faconti -. Ma il concetto è realizzare una zona industriale unica che vada da Vallegrande, con Leonardo e MBDA, e le altre realtà della futura area ex Enel, fino ad Arcola”. Unite da una strada con tempi di percorrenza di 5-6 minuti secondo lo studio di fattibilità. “Un’alternativa al raccordo che determinerebbe diverso benefici: alleggerimento del traffico nelle zone di Termo, Ponte di Arcola, Romito, Bottagna, Ponzano Magra e sul raccordo per Santo Stefano, diminuzione dei tempi di percorrenza per tutti e infine la possibilità in futuro di allungare questa infrastruttura fino al porto di Carrara”. Ipotesi particolarmente gradita a Sarzana che non vuole più i camion sul lungomare di Marinella.

La ricetta per evitare l’irreparabile è “un documento che prende piede dallo studio sulle necessità infrastrutturali che abbiamo presentato nel 2023 – sintetizza Mario Gerini, presidente di Confindustria La Spezia – e che mette in campo una visione strategica che tenga conto delle esigenze del contesto locale e dei dettami della transizione ecologica. Una rete di infrastrutture è fondamentale per garantire la competitività del territorio e questo studio crediamo possa spingere il decisore pubblico a fare le scelte migliori”. La sfida delle vie di comunicazione si accompagna e si intreccia ad altre criticità che preoccupano gli industriali: la carenza di personale specializzato, la difficoltà nel trovare abitazioni per chi vuole trasferirsi per lavoro vista la concorrenza degli affitti turistici che contraddistingue il mercato immobiliare, la scarsità di parcheggi nei pressi degli stabilimenti.

Superstrada del Golfo

 

 Martedì, 03 dicembre 2024
Città della Spezia – https://www.cittadellaspezia.com/

 

 

 

Studio Strategico Infrastrutture

Studio Strategico Infrastrutture

 

 

Leave a Reply