La realtà presa in esame al momento della progettazione era priva di impianto di depurazione delle acque reflue centralizzato: pertanto la prima analisi ha riguardato la determinazione del bacino di utenza, prossimo e futuro, caratterizzato da una forte variazione stagionale.
Gli AE da servire, risultanti pari a 5.000, sono stati definiti sia sulla base dei dati ISTAT sia analizzando i consumi di acqua potabile e la produzione di rifiuti; questi ultimi due indicatori sono stati fondamentali per valutare l’incidenza delle presenze fluttuanti e il periodo dell’anno in cui si registrano. Le risultanze ottenute hanno indirizzato la scelta progettuale di realizzare l’impianto su tre linee di trattamento; hanno altresì indirizzato ad una scelta tecnologica di cui fosse semplice gestirne la modularità soprattutto in termini di attivazione biologica.