Nell’ambito del Waterfront dell’area portuale di Genova, il Ponte Eritrea fa parte delle infrastrutture portuali di Sampierdarena. Il progetto riguarda le opere di consolidamento della banchina, realizzata negli anni ‘30.

L’intervento consiste nella progettazione del tratto di banchina di levante del Ponte Eritrea che si sviluppa per 400 m, escludendo i 20,00 m in calata Massaua e i 20,00 m in radice (Lotto 3).
La banchina è soggetta a fenomeni deformativi che sono sfociati in una traslazione del filo banchina verso l’esterno e che risulta molto più marcata nella zona centrale dell’opera. Inoltre, è stata riscontrata la presenza di fessure nella zona di spigolo tra la banchina di levante e la banchina di testata dello sporgente di Ponte Eritrea che fa presuppore una tendenza al distacco tra le stesse e ha comportato un abbassamento del piazzale nella zona a tergo della struttura di banchina.

Committente: Comune di Genova
Prestazione professionale: Progetto Definitivo ed Esecutivo, Modellazione e gestione in BIM
Anno di esecuzione: 2022

Sono stati quindi sviluppati studi tecnici specialistici atti ad analizzare le modellazioni geotecniche e le condizioni di equilibrio della banchina, per l’individuazione delle motivazioni del dissesto e motivare le scelte tecniche progettuali. La soluzione progettuale adottata prevede i seguenti interventi: sottofondazione dell’attuale banchina mediante l’esecuzione di colonne di jet-grounting, realizzazione di un sistema di ancoraggi con tiranti, demolizione e ricostruzione della sovrastruttura della banchina esistente.

PROGETTAZIONE BIM

Il progetto strutturale, l’analisi degli stati tensionali e deformativi è stata sviluppata approntando specifici modelli FEM. Dopo la definizione della geometria di tutti gli elementi, l’intero progetto è stato trasferito in ambiente BIM con Autodesk Revit garantendo così la condivisione delle informazioni in tempo reale ed un computo automatizzato predisponendo le operazioni di facility management. Con l’avanzamento degli step di progettazione si è proceduto con il caricamento dei modelli disciplinari (strutturale, impiantistico, etc) e, con l’impiego del software Navisworks, con la contestuale verifica di eventuali interferenze fra le differenti parti d’opera (di tipo LC1) permettendo così una tempestiva correzione delle eventuali criticità riscontrate.